Io mi riprendo

Nell’ambito del progetto “Una chiave per il futuro – Percorsi di inclusione sociale, formativa e lavorativa per minori e giovani a rischio o già coinvolti nel circuito penale” promosso in partenariato con il Centro di Giustizia Minorile per il Lazio, Abruzzo e Molise, finanziato con i fondi Otto per Mille della Tavola Valdese, è nato “Io mi riprendo”, un percorso di formazione al linguaggio audiovisivo per adolescenti sottoposti a misure penali.

Il progetto formativo, che è stato sostenuto  dalla Fondazione Cinema per Roma in collaborazione con l’IT Roberto Rossellini di Roma e con il Centro “Gli scatenati” di Arpj Tetto, ha coinvolto nel 2018 dieci ragazzi e ragazze rom dai 14 ai 19 anni inseriti nel circuito penale e ha portato alla realizzazione di un cortometraggio presentato il 24 ottobre alla Festa del Cinema di Roma.

In seguito al positivo esito della prima edizione è attualmente in corso la realizzazione della seconda edizione con il sostegno delle medesime strutture.

La seconda edizione del corso, come la precedente, si pone l’obiettivo di offrire un’opportunità educativa e formativa ad un gruppo di giovani sottoposti a misure penali. L’intento è promuovere il mezzo cinematografico nella sua complessità professionale per far conoscere tecnicamente un lavoro, arrivando a realizzare un prodotto finale che racconti la realtà sociale, ambientale e culturale degli adolescenti coinvolti. Anche quest’anno, gli organizzatori hanno optato per un’impronta prevalentemente pratica e operativa del corso al fine di tenere vivo fin dall’inizio l’interesse dei ragazzi e rispettarne gli stili di apprendimento. Già durante i primi incontri, infatti, è stata presentata ai partecipanti la dotazione strumentale e sono state effettuate le prime prove tecniche di ripresa e fotografia.

Le segnalazioni pervenute dai servizi del Centro per la Giustizia Minorile hanno portato alla composizione di un gruppo molto eterogeneo, composto da ragazzi e ragazze di varia provenienza geografica e con situazioni penali differenti, ma che condividono tutti il carico di vissuti difficili alle spalle. Molti di loro, già nei primi incontri, hanno manifestato interesse e curiosità verso le materie trattate; altri hanno dimostrato interessanti capacità comunicative ed espressive, preziose per il percorso intrapreso.

“Io mi riprendo” vuole dimostrare ancora una volta quanto sia importante affiancare agli interventi di carattere educativo e riabilitativo, programmi di formazione ed espressione culturale, che possano costituire un punto di partenza e di ri-partenza per i giovani che vivono condizioni di disagio. Inoltre, le esperienze dei ragazzi e la narrazione che essi riusciranno a farne potranno rendere possibile una visione alternativa delle loro storie e delle loro vite.