Il 7 febbraio ricorre la Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo, promossa per favorire una maggiore conoscenza sul tema e sensibilizzare non solo studentesse e studenti, ma tutta la comunità educante.
Nell’anno del Covid, si registra un aumento degli episodi di sopraffazione: misure di isolamento e distanziamento sociale provocano in ragazze e ragazzi rabbia, ansie, paure che si riversano in rete, dove i cyberbulli trovano terreno fertile per esercitare una forma di violenza più subdola ma non meno efficace.
Bull* e cyberbull* sono accomunati dalla tendenza a scaricare le proprie frustrazioni sull’altr*, senza provare empatia né sensi di colpa rispetto al male che arrecano.
L’illustrazione “Bullyng” di Matt Mahurin sintetizza in una sola immagine gli attori principali del fenomeno bullismo: la ragazzina girata di spalle, più alta, mostra un atteggiamento aggressivo, di sovrastazione nei confronti dell’altra, più piccola e indifesa, ferma sull’orlo del baratro; le ombre che incombono sulle due protagoniste rappresentano un altro ruolo: quello degli spettatori che assistono alla violenza senza intervenire.
Bisogna scalfire questa indifferenza e occorre lavorare sulla relazione, altrimenti bullismo e cyberbullismo finiscono col diventare soltanto comportamenti da sanzionare. È necessario fermarsi a riflettere insieme a ragazze e ragazzi sul tema e sui comportamenti da tenere nei confronti degli altr*, invitarli all’ascolto, al confronto, al dialogo, all’accettazione delle differenze.